Liberetico

Ho concepito la linea filosofica che ho definito 'Liberetica' oltre 10 anni fa. Da allora ho sempre sperato che qualche politico di 'buona volontà' se ne facesse portavoce e testimonial. Nell'estate scorsa, durante i lookdown, ho conosciuto Mario Gioioso per telefono, lui in Puglia, io in Nord Africa. Ci siamo intesi: a novembre 2020 è nato il partito 'Liberetico', che nell'atto costitutivo adotta la linea Liberetica come filosofia di comportamento.

Da allora, sebbene siano trascorsi solo pochi mesi, tante cose sono successe: Liberetico ha messo in pratica l'idea che per raggiungere l'obiettivo di 'fare qualcosa di buono per la gente' serve a poco andare in poche centinaia di persone a far rumore in piazza, servono, piuttosto, fatti concreti che stiano nella legalità e agendo con la forza del diritto.

Potrete avere una chiara percezione della linea strategica, della posizione politica, e degli interventi concreti di Liberetico, attraverso queste pagine. 

Nella foto: Franco Caminiti (presidente) e Mario Gioioso (segretario Nazionale) il giorno della presentazione di 'Liberetico' alla Camera dei Deputati, Roma.

Le quattro regole di un 'vero' liberetico

Prima di commettere una azione pòniti queste 4 domande, poi agisci:

1)

La mia azione produrrà beneficio anche per la società o soltanto per me stesso?

2)
Che cosa succederebbe se tutti gli altri facessero la stessa cosa che sto per fare io adesso?

3)
Vorrei per me le conseguenze che la mia azione produrrà per gli altri?

4)
Che cosa in futuro potrei rimproverarmi se faccio quello che adesso sto pensando di fare?


Manifesto ideologico di 'Liberetica'


Il termine ‘Liberetica’ nasce dalla fusione delle parole ‘libertà’ ed ‘etica’, ed esprime ‘la capacità di gestire autonomamente la propria libertà nel totale rispetto degli altri’.
L’etica, come si sa, si differenzia dalla morale, che è l’insieme di norme e valori stabiliti all’interno di un gruppo (popolo, etnia, associazione, partito politico, ecc.); il concetto di liberetica va oltre: è filosofico e, al tempo stesso, razionale, consiste nel concepire l’esistenza individuale improntata a precise regole dettate dalla propria coscienza sulla base di una scelta consapevole di vita.

Liberetica, codice morale

La liberetica si contrappone drasticamente alla teoria machiavellica espressa nella frase: ‘il fine giustifica i mezzi’; secondo la logica di liberetica un’azione va giudicata per se stessa nel momento in cui si compie, a prescindere dal fine che persegue. Pertanto il mezzo (e l’azione) non deve trovare avallo nel fine né giustificazione nelle condizioni che ne determinano la scelta.
La tendenza ad un fine deve obbedire a dei principi morali, una sorta di codice d’onore. Sia il fine che il mezzo devono rispondere a quello stesso codice.
Si tende, quindi, ad un concetto di giustizia che sia insito nella persona, una sorta di autoregolamentazione che controlla e orienta il comportamento individuale, ne consegue un rispetto dei princìpi morali inteso come virtù personale e non indotto dal timore delle sanzioni previste dai codici.
La filosofia liberetica ribalta il luogo comune: ‘l’occasione fa l’uomo ladro’, in ‘l’occasione evidenzia l’uomo onesto’. Parafrasando l’imperativo categorico di Kant, diremo ‘tu non devi, perché non devi’, non perché altrimenti verrai punito. La coscienza liberetica individuale è intesa come il primo, e più autorevole, giudice delle azioni della persona.
La concezione filosofica Liberetica si basa su un rigoroso atteggiamento mentale, normalmente definito ‘onestà intellettuale’, quella predisposizione che spinge a riconoscere e difendere i diritti degli altri come se fossero i propri, improntando ogni comportamento non ad un immediato ed egoistico utilitarismo personale, ma ad un bene comune di cui, di riflesso, si è parte e beneficiari.
Quindi ne consegue una visione olistica della società: nessun individuo è fine a se stesso, la realizzazione personale passa attraverso l’inserimento libero ed etico nel tessuto sociale. Il valore di una società nella quale ogni individuo è adeguatamente integrato è di molto superiore alla somma dei valori degli individui che la compongono presi singolarmente.
Di conseguenza: la limitazione della libertà di un individuo riduce il valore complessivo della società in cui l’individuo è inserito.

Liberetica e fede

La liberetica è un valore prettamente laico che non ha condivisioni con l’etica religiosa, laddove l’orientamento religioso impone una qualche limitazione della libertà individuale.
Il comportamento liberetico, quindi, dal momento che prescinde dal timore della sanzione terrena, altrettanto non deve essere stimolato dalla speranza di una ricompensa celeste, o limitato dall’idea di una punizione nell’aldilà.
I concetti di amore per il prossimo, carità, solidarietà ecc. non fanno parte del concetto filosofico di liberetica, ma restano ascritti alla sfera personale dell’individuo.
Lo stesso concetto di bontà, non è contemplato come condizione necessaria, mentre è condizio sine qua non il concetto di giustizia reciproca.
La ricerca della verità, secondo la logica liberetica, è condotta attraverso la verifica imparziale dei fatti e delle situazioni, mentre il percorso cristiano verso la verità conduce direttamente a Dio. Di conseguenza la verità intesa da Liberetica è una verità da ricercare e dimostrare, la verità intesa per fede è, invece, rappresentata da Dio stesso (verità rivelata).

Liberetica come atteggiamento virtuoso

Le virtù, anche quelle teologali, fede speranza e carità, sono viste come qualità migliorative dell’individuo liberetico, la stessa bontà d’animo è considerata certamente un ulteriore elemento positivo, ma riaffermando il concetto che essere liberetico significa essere ‘giusto’, ancor prima che buono.
La virtù non è innata, se non a livello di minime predisposizioni genetiche; in massima parte è un habitus che va ricercato, raggiunto e coltivato; la moralità liberetica, che non diventa mai moralismo, deve essere intesa come un modo di essere; i comportamenti ne sono la diretta conseguenza e testimonianza.

Liberetica e felicità

Il primo passo per avvicinarsi al concetto di Liberetica è la fiera affermazione della propria individualità e contemporaneamente il deciso rifiuto dell’egoismo. Ne consegue un atteggiamento di consapevolezza sociale, di autocoscienza, e quindi di responsabilità.
L’adesione al movimento liberetico impone il ripudio assoluto della guerra, di ogni forma di prevaricazione, e l’impegno alla costruzione dei presupposti per una società basata sul rispetto e sulla pace.
Una società liberetica rappresenta un modello di convivenza senza ingiustizie e senza conflitti. Uno stato mentale di serenità, conseguenza di un percorso di pacificazione con gli altri e la convinzione di aver operato il giusto, sono la base per il raggiungimento della felicità, obiettivo finale della filosofia liberetica.